Serinus Canaria tutto iniziò da lui

Aspetto  

Si tratta di uccelletti dall’aspetto massiccio ma slanciato, muniti di testa rotonda con collo corto, becco conico, ali appuntite e coda dalla punta lievemente forcuta. Nel complesso, questi animali somigliano molto ai congeneri e affini verzellini, rispetto ai quali sono tuttavia di taglia maggiore, oltre a presentare ali in proporzione più corte rispetto al corpo e una maggiore presenza di toni di colore grigio-bruno nel piumaggio.  

Il piumaggio presenta dimorfismo sessuale evidente. Nei maschi, infatti, la livrea brinati per natura si presenta con toni del giallo-verde, più brillante su testa (tranne nuca, vertice e guance, che sono grigi), petto e parte superiore del ventre, mentre nuca, dorso e ali tendono al bruno, più scuro e quasi nerastro proprio sulle ali e sulla coda, con presenza di penne dalle punte brune anche sui fianchi a dare un effetto variegato: il sottocoda è invece bianco. La livrea della femmina è simile a quella del maschio, ma il lipocromo giallo è quasi assente, risultando in toni giallo-verdi molto più sbiaditi in special modo sulla testa, che è di colore grigio scuro. In ambedue i sessi le zampe sono di color carnicino ossidato, gli occhi sono di color bruno scuro ed il becco è carnicino anch’esso, ma con tendenza a scurirsi e divenire nerastro nella sua parte superiore.  

Dimensioni  

Il canarino selvatico misura circa 12-13,5 cm di lunghezza, per un’apertura alare di 20 cm circa ed un peso di 15-20 grammi.  

Alimentazione  

La dieta del canarino è essenzialmente granivora, componendosi per la massima parte di semi di piante erbacee e cespugliose: questi uccelli, inoltre, si nutrono di bacche, frutti, infiorescenze, germogli e foglioline tenere, oltre che (in special modo durante il periodo riproduttivo, quando il fabbisogno energetico aumenta considerevolmente) di piccoli insetti.  

Riproduzione  

Si tratta di uccelli la cui stagione riproduttiva va da gennaio a luglio alle Canarie, da marzo a giugno (con un picco delle schiuse in aprile-maggio) a Madeira e da marzo a luglio (con un picco delle schiuse fra maggio e giugno) alle Azzorre. Il nido viene costruito perlopiù dalla femmina (col maschio che talvolta può fornire una piccola parte del materiale da costruzione): esso, a forma di coppa e si compone di una parte esterna di fibre vegetali intrecciati, e di una parte interna foderata di materiale più soffice. . Al suo interno, la femmina depone solitamente 3-4 uova di colore azzurrino, munite di screziature bruno-rossicce concentrate in particolare al polo ottuso: esse vengono covate dalla sola femmina per circa due settimane. I pulli vengono imbeccati ed accuditi amorevolmente da ambedue i genitori, e sono in grado d’involarsi fra le due e le tre settimane dalla schiusa. Nonostante ciò, generalmente i giovani non si allontanano definitivamente dal nido prima del mese di vita.  

Distribuzione e habitat in natura  

Come intuibile sia dal nome comune che dal nome scientifico, il canarino abita le isole Canarie, dove lo si può osservare comunemente a Tenerife, La Palma, El Hierro e La Gomera, mentre è comune solo localmente a Gran Canaria e piuttosto raro a Lanzarote e Fuerteventura, dove ha cominciato a risiedere stabilmente solo negli ultimi anni, con l’insediamento di colonie riproduttive. Oltre che le Canarie, tuttavia, il canarino abita anche Madeira (comprese le vicine Porto Santo e isole Desertas, oltre che con esemplari isolati anche le Isole Selvagge, e alle Azzorre, dove popola tutte le isole. 

Oltre che nel suo areale originario, il canarino è stato introdotto con successo in numerosi altri luoghi, dove generalmente si è ambientato con successo: è il caso dell’atollo di Midway, dove è presente fin dal 1911 (mentre i tentativi d’introduzione sul vicino atollo di 

Kure non hanno dato buon esito) e di Porto Rico, mentre la popolazione di canarini introdotta alle Bermuda nel 1930, sebbene stabilitasi ottimamente ed in crescita, ha sofferto della quasi scomparsa del ginepro locale, scomparendo negli anni ’60. 

L’habitat originario dei canarini è rappresentato dalla presenza di radure erbose e cespugliose: questi uccelli, tuttavia, si adattano ad una grande varietà di ambienti, dalle dune sabbiose con presenza di cespugli alle pinete, dimostrandosi molto tolleranti alla presenza umana ed anzi eleggendo molto volentieri a propria dimora le piantagioni di alberi da frutto, i giardini ed i parchi delle aree suburbane. Sebbene abitatori delle aree sul livello del mare, questi uccelli possono essere osservati fino a 760 m di quota a Madeira, fino a 1100 m di quota alle Azzorre e ad oltre 1100 m alle Canarie. 

In cattività 

Il serinus canaria è stato addomesticato dall’uomo almeno dal XVII secolo. Viene allevato come animale da compagnia – generalmente all’interno di gabbie o voliere. 

A differenza dell’animale selvatico, il canarino domestico è stato selezionato, nel tempo, in centinaia di varietà e di razze diverse, che presentano i colori più svariati. 

A seguito di queste selezioni il Canarino Selvatico è stato abbandonato alle selezioni in cattività e solo negli ultimi anni grazie all’introduzione dei soggetti delle canarie da parte dell’allevatore-giudice Guerino Peron ha ripreso e riottenuto l’apprezzamento degli allevatori. Ultimamente grazie alla perseveranza nel portare avanti il progetto riproduttivo di Canarini Selvatici delle Canarie in cattività, un gruppo di allevatori guidati da Pasquale De Maio fondatore del Club Italiano del Canarino Selvatico ha rivivacizzato l’interesse per questo bellissimo canarino capostipite di tutti i soggetti oggi allevati in cattività, con lo scopo di preservare la specie con allevamento in purezza ed evitarne fraudolenti meticciamenti grazie anche alla FOI che attraverso il CTN di riferimento sta salvaguardando la specie. 

Obbiettivo primario del Club raggiungere ed ottenere lo standard e nel 2020 la sua prima mostra specialistica. 

Per info: www.clubcanarinoselvatico.it 

Il Presidente del Club

Pasquale DE MAIO

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